Sul web tutto uguale
Navigando un po’ a caso, cercando informazioni sui segni cinesi (why not), ieri ho trovato un sito web appartenente a un’epoca che non c’è più, prima del cloud, dei CMS, dei dark mode, del responsive design, prima di tutto.
Ora, l’argomento dei galli non è che sia uno dei piú appassionanti per me, ma vedo che l’autore gli ha dedicato una parte importante della sua vita, scrivendo 3 “volumi” di conoscenza, disponibili gratuitamente, come l’internet di una volta appunto, oltre a una serie di risorse di diverso tipo: dalle barzellette alle informazioni su varie personalità famose del passato, dalle persone che hanno collaborato alle poesie ai disegni, tutto più o meno relazionato ai galli. Tuttavia l’aver trovato questo caso di “archeologia” del web mi ha dato da pensare, oltre a farmi divertire per ore.
Si puó vedere innanzitutto una grande passione, una voglia di condividere informazioni, una vera e propria epistemofilia (senza ricevere nulla in cambio se non gratitudine, contatti, e altra conoscenza, e scusate se è poco). Poi c’è la voglia di scrivere bene, condividere porzioni della propria e altrui vita, piccoli easter egg, link che portano a pagine con foto e poesie, in una esperienza di navigazione quasi artistica, diversa dall’esperienza a cui siamo abituati, tutta uguale, standardizzata. Quasi un’opera d’arte con il valore aggiunto di una nostalgia per un’internet che non c’è piú.
Tutto questo mi dá da pensare.
- alla condivisione senza monetizzazione, per il piacere di condividere e di ricevere nuovi contatti, nuove informazioni
- alla standardizzazione dell’esperienza web odierna, dove anche un blog ha una esperienza paragonabile a un sito corporate
- alla rarità di esperienze non dico bizzarre, ma almeno fuori dal percorso battuto
- alla scomparsa del vecchio web, per la natura del medium
- all’adattabilita dei buoni vecchi standard web che resistono sempre, nonostante le tecnologie cambino
- al fatto che ci sia zero JavaScript
Non so ancora esattamente quali e se trarre conclusioni, ma intanto, come dice qualcuno, “niente non è”.
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Photo by David Brooke Martin on Unsplash
Nota a margine: con questo post voglio iniziare a scrivere il blog in italiano, perlomeno per i post non tecnici. Per quelli tecnici, ci penso.